Laboratori di droga scoperti tra Belgio e Paesi Bassi sono gestiti da chimici venuti dal Messico. Li reclutano intermediari via EncroChat, un sistema di comunicazione (mal)ritenuto a prova di indagini
The Cartel Project
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Il Messico è il centro della mappa del narcotraffico mondiale. Lo è geograficamente, tra le vecchie rotte della cocaina dalla Colombia agli Stati Uniti, e quelle nuove dalla Cina e verso l’Europa, e lo è dal punto di vista criminale, come patria di decine di agguerriti cartelli che negli ultimi vent’anni hanno visto il loro potere e la loro influenza crescere incontrastati.
Qualsiasi sostanza stupefacente oggi è battuta all’asta dei cartelli Messicani, che nel fuoco incrociato dell’estrema competizione e della repressione internazionale – principalmente a regia statunitense – si sono evoluti a velocità da laboratorio, dimostrando adattabilità, intraprendenza, ma soprattutto capacità di mettere in campo una violenza senza fine.
Infatti, nonostante i loro nomi e la loro fama siano noti in tutto il mondo, ancora molto poco si sa di come funzionino davvero i meccanismi interni dei cartelli o l’ampiezza della loro rete internazionale.
The Cartel Project, l'inchiesta
The Cartel Project è un progetto d’inchiesta collaborativo coordinata da Forbidden Stories che ha coinvolto 60 giornalisti di 25 media in 18 paesi e copre vari aspetti dei cartelli messicani, inclusa la violenza e gli omicidi di molti giornalisti nello stato di Veracruz. IrpiMedia è l’unico partner italiano. Forbidden Stories è un centro di giornalismo nonprofit il cui obiettivo è continuare il lavoro dei giornalisti uccisi.
Per combattere i cartelli messicani, bisogna guardare oltre la loro immagine di pistoleri, seguire i loro infiniti capitali nel mondo e indagare una delle più profonde commistioni fra politica e criminalità di sempre, tanto che gli esperti sono in dubbio se siano i politici al servizio dei cartelli, o viceversa.
The Cartel Project ha provato a cercare delle risposte, e a guardare da vicino il mondo dei narcos messicani a Veracruz, Sinaloa ma anche in Cina e Europa.

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Sorveglianza: chi ha aiutato il Messico a spiare i giornalisti
Il mercato globale della sorveglianza continua a fornire il Paese di tecnologie per l’intercettazione che minano la sicurezza di attivisti e reporter. L’episodio che coinvolse l’italiana Hacking Team
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L’omicidio di Regina Martínez, la voce di Veracruz
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CREDITI
Autori
Cecilia Anesi
Raffaele Angius
Antonio Baquero (OCCRP)
Paloma DuPont de Dinechin (Forbidden Stories)
Nina Lakhani (The Guardian)
Dana Priest (The Washington Post)
Giulio Rubino
In partnership con
Editing & adattamento
Luca Rinaldi