18 Settembre 2017 | di Lorenzo Bagnoli, Lorenzo Bodrero
Più a sud, invece, non esiste alcuna autorità. I migranti così finiscono nelle reti delle tribù beduine che li rivendono ad altri gruppi di miliziani. I soldi intascati vengono poi reinvestiti per l’acquisto di armi. Nella zona di confine con Niger e Ciad ci sono i Tebu, i Souleyman, i Tuareg. Il Ministro dell’Interno Marco Minniti ad aprile ha invitato i loro portavoce in Italia perché firmassero un accordo di pace. Nonostante il negoziato sia andato a buon fine, secondo centri di ricerche come l’International Crisis Group non è passato giorno senza che non ci fossero conflitti nella Libia meridionale.
Il viaggio nel deserto è diventato per questo pericoloso almeno quanto quello in mare. Ed è anche il più costoso: la rotta più economica è quella da Khartoum (Sudan) a Kufra (Libia sud occidentale) per cui ogni migrante, secondo il GITOC, spende mille euro. Da Agadez, in Niger, a Sebha, nel Fezzan libico, il prezzo arriva anche al doppio. Per gli eritrei e gli etiopi, poi, entrare in Libia è diventato proibitivo, anche in termini di economici. Così i trafficanti hanno aperto una nuova rotta verso l’Egitto. Da lì ci si imbarca per la Grecia o a volte fino all’Italia, al prezzo di circa 2 mila euro.
Per chi può pagare tutto subito, l’aereo è il mezzo migliore. Il costo varia dai 5 mila dollari circa per chi viaggia verso l’Italia via Turchia con passaporto e visto falso, fino ai 10 mila dollari per un viaggio dalla Nigeria, via Gran Bretagna, con visto falso.
Nel frattempo, il 2017 segna non poche novità nei flussi migratori verso l’Europa. Gli arrivi in Italia nel mese di luglio 2017 sono stati la metà rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Un dato figlio dei recenti accordi tra Libia e Italia e del coinvolgimento della Guardia costiera libica nel pattugliamento delle acque territoriali del paese nord africano. Se la rotta centrale del Mediterraneo registra una flessione, sale l’attenzione su quella occidentale. Dal primo gennaio a oggi sono arrivati in Spagna quasi nove mila migranti. Un’enormità rispetto ai 7500 giunti nella penisola iberica in tutto il 2016.
In partnership con: Datablog-Corriere della Sera | Foto: la nave americana USS Carney si avvicina a una nave di migranti nel Mediterraneo, il 26 luglio 2016 / Comando della marina americana in Europa e Africa-Wesley R. Dickey