23 marzo 2020 | La redazione di IrpiMedia
Perché una nuova testata giornalistica? Perché IrpiMedia? Ci siamo confrontati spesso tra noi, membri di IRPI, su questo punto negli ultimi tre anni. E la risposta migliore è stata sempre una e una sola: per il pubblico. Negli ultimi sette anni, spesso inconsapevolmente, ci avrete letto su altri giornali, su altre piattaforme, ma da oggi avremo una casa tutta nostra e aperta a tutti voi.
Se siete su questa pagina e state leggendo questo editoriale probabilmente condividete con noi anche un’esigenza: quella di non vedere prime pagine disegnate sull’ultimo tweet di questo o quel politico oppure sulla notizia «che fa più click», o peggio sull’ultim’ora ancora da verificare. La vostra esigenza è la nostra linea editoriale: un po’ da outsider, forse, ma siamo sicuri che di questa visione ci sia bisogno oggi più che mai.
L’interesse pubblico della notizia e dell’informazione è un concetto che guiderà la nostra produzione, che non è generalista, ma diretta alla profondità delle tematiche che affronteremo. Nel corso del tempo vogliamo diventare un punto di riferimento per guardare oltre il muro delle breaking news con l’approccio transnazionale, attento al locale e al globale, che da sempre ci contraddistingue.
Come ci sosteniamo
IrpiMedia è aperto a tutti e fruibile gratuitamente e senza pubblicità, per questo il sostegno dei nostri lettori lungo quest’avventura sarà importante per poter continuare a produrre il nostro giornalismo. La trasparenza su ciò che riceviamo dai sostenitori e da altri finanziatori e donatori è massima, garantita dalla pubblicazione dei bilanci e del bilancio sociale di Investigative Reporting Project Italy.
Vi guideremo attraverso i nostri filoni che saranno sviluppati in maniera seriale con la consapevolezza che non esistono inchieste abbastanza esaustive da chiudere un filone. Il confronto con la storia che scorre è continuo e di rado si è in grado di mettere un punto definitivo, ma esistono momenti di una storia più lunga, spesso ancora da scrivere.
Lanciamo IrpiMedia perché abbiamo avvertito la necessità di avere una voce e una casa, perché vogliamo parlarvi ma vogliamo anche potervi ascoltare, e vogliamo che tutti abbiano il nostro “indirizzo”. L’indirizzo di una casa dove l’acqua, per citare Enzo Biagi, arrivi il più pulita e trasparente possibile.