#29Leaks
Lorenzo Bagnoli
Matteo Civillini
Gianluca Paolucci
Un nome legato a una vicenda che ha segnato la storia politica del Paese: il passaggio nel 2006 dell’allora senatore de Gregorio alla Casa delle Libertà e la conseguente caduta del Governo Prodi. Secondo l’accusa, una compravendita architettata da Silvio Berlusconi che avrebbe convinto il politico dell’Italia dei Valori a cambiare casacca in cambio di tre milioni di euro. Il processo si è chiuso con la prescrizione del reato. Stretto collaboratore di De Gregorio, Martano compariva nel board della Fondazione Italiani nel Mondo fin dalla sua nascita. Un organismo voluto nel dicembre 2008 3 dal senatore con l’obiettivo dichiarato di “promuovere il made in Italy all’estero”. Tra i ‘compagni d’avventura’ dell’epoca anche Amato Berardi, presidente di una lobby di italo-americani repubblicana e, in tempi recenti, il mediatore dell’incontro tra Matteo Salvini e Donald Trump a Philadelphia. A finanziare la fondazione sarebbe stato proprio Berlusconi. Così, almeno, affermava Martano di fronte ai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita. “[Berlusconi] è la persona più ricattabile d’Italia,” diceva Martano, riportando una confessione di De Gregorio, “e, per quanto mi riguarda, io personalmente lo considero la mia assicurazione, in senso che in futuro, se le cose mi dovessero andare male, lui non mi può mai dire di no.” Martano non è stato indagato nel procedimento di Napoli, ma ha avuto altri guai con la giustizia. Già finito in carcere in passato per la bancarotta di una società finanziaria, lo scorso aprile il broker di Pozzuoli è stato multato 130mila euro dalla Consob per aver effettuato operazioni di trading online senza la necessaria autorizzazione.
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#29Leaks, uno scrigno finanziario per evasori e criminali nel cuore di Londra
Resi pubblici i documenti segreti di Formations House, società che ha offerto consulenza per creare 400mila imprese. Tra i clienti faccendieri, oligarchi, truffatori e mafiosi
Link University, gli affari a Londra con il falso arcivescovo
#29 Leaks, anche Scotti e i soci dell’ateneo privato tra i clienti della fiduciaria al centro dello scandalo. Il Dg: noi truffati.
«Con 160 mila sterline diventi banchiere», così Formations House creava gli istituti fantasma
Nelle carte di #29Leaks le connessioni con il sistema internazionale per gli scambi di denaro.
Lo stato africano, tra i più poveri al mondo, è stato al centro di un lucroso mercato mondiale che, per qualche migliaio di euro, ha permesso a chiunque di spacciarsi come banchiere. Almeno sulla carta. Perché, in realtà, quelle vendute dall’ente londinese sono misteriose scatole vuote che esistono soltanto sugli attestati rilasciati ai clienti. Senza avere nessuna attività reale o presenza fisica. A parte, in molti casi, un codice Swift. Ovvero, l’accesso al sistema interbancario globale di regolazione dei pagamenti. “Il modo in cui il mondo sposta valore”, per usare le parole della presentazione di Swift. Tradotto, una patente di credibilità e una formidabile opportunità per spostare denaro da una parte all’altra del globo con molti meno controlli da superare e senza l’interposizione di banche terze.
Quello delle banche fantasma è un business frutto di un accordo per la creazione di una zona di libero scambio stretto tra il padre-fondatore di Formations House, Nadeem Khan e l’allora presidente del Gambia Yahya Jammeh. Un dittatore che durante il ventennio alla guida del paese e’ stato accusato di molteplici violazioni dei diritti umani, tra cui alcuni omicidi politici. Nel 2017, un quinto dei minori non accompagnati arrivati in Italia era gambiano.
Nel 2013 Formations House promette la realizzazione di un registro imprese high-tech che nel giro di pochi anni prometteva la nascita di oltre 100 mila società e entrate per 546 milioni di dollari all’anno per il governo di Jammeh. Un capitale immenso per una paese in cui il 48% della popolazione è sotto la soglia della povertà. In realtà, nelle casse dello stato africano non sarebbe mai arrivato neanche un centesimo. L’’accordo informale tra Khan e Jammeh non è mai stato tradotto in legge. Ma, come se nulla fosse, Formations House ha venduto centinaia di società registrate nella zona offshore gambiana, arrivando addirittura a falsificare la carta intestata del governo gambiano.
Temendo un enorme danno reputazionale, nell’agosto 2016 il Ministero della Giustizia del Gambia ha provato a mettere fine alla pratica, avvisando gli investitori di non aver mai autorizzato alcun operatore terzo a registrare società. Ma il flusso di banchieri allo sbaraglio non si è fermato. Tra di essi anche alcuni protagonisti di truffe colossali. In un caso scoperto da OCCRP le finte banche sono state sfruttate per ottenere lettere di credito in Bangladesh che avrebbero poi permesso ai criminali di appropriarsi di circa 190 milioni di dollari.
Così, nel febbraio del 2016, un consulente di Formations House annuncia a un collega: “L’italiano Bernardo Massimo ha deciso di procedere con l’acquisto della banca”. Nei documenti ufficiali il nome id Martano non figura mai: alla sua fondazione la Centurion Merchant Bank era infatti controllata da una società alla Isole Vergini Britanniche, mentre tra gli amministratori figuravano solo dei prestanome. Anche Centurion avrebbe avuto un codice Swift: secondo i documenti analizzati da Occrp, una Centurion Merchant compare tra le filiali- con relativo Swift – registrate da un’altra banca gambiana, la Euro Exim. Quest’ultima nega che si tratti della stessa Centurion anche se la data di registrazione del codice risulta la stessa della “nascita” della Centurion riconducibile a Martano.
Qualche mese più tardi, però, è ancora “Bernardo Massimo” che si rimette in contatto con gli addetti di Formations House con una richiesta particolare: produrre della documentazione retrodata che certifichi vari trasferimenti di quote. Una misteriosa compravendita di azioni – avvenuta solo su carta – che non è chiaro a cosa dovesse servire. Ma le pretese di “Bernardo” si fanno così pressanti che i suoi referenti dentro Formations House iniziano a porsi qualche domanda: “Ci chiediamo perché abbia bisogno di tutti questi scambi di azioni”, si scrivono in uno scambio di email, “e sorridiamo, ripensando alla vecchia filastrocca (in realtà un passo di Marmion, poema ottocentesco di Walter Scott, ndr.): “Ben aggrovigliata è la rete che tessiamo prima che all’inganno ci prestiamo!”.
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Lorenzo Bagnoli
Matteo Civillini
Gianluca Paolucci