Covid-19: revocato l’appalto per le mascherine alla cooperativa sotto inchiesta
Risolto il contratto con la Indaco Service di Taranto per la fornitura delle mascherine. Il titolare è indagato per una maxi-truffa allo Stato da oltre tre milioni di euro

8 Aprile 2020 | di Matteo Civillini, Lorenzo Bodrero

Consip, la centrale acquisti per la Pubblica amministrazione, ha risolto il contratto con la cooperativa Indaco Service di Taranto per la fornitura di mascherine chirurgiche e FFP3. La centrale d’acquisti dello Stato spiega a IrpiMedia di aver annullato l’aggiudicazione dei due lotti da oltre 28 milioni di euro in seguito ai controlli effettuati sull’operatore economico. La decisione arriva giorni dopo un’inchiesta di IrpiMedia che aveva rivelato il burrascoso trascorso giudiziario di almeno due partecipanti alla gara, tra cui Indaco Service. Ora Consip emetterà gli ordini di fornitura agli altri aggiudicatari dello stesso lotto.

La cooperativa di Taranto è nota per aver perso nel giugno 2017 la concessione per il centro d’accoglienza straordinario Indaco-S.Maria del Galeso a causa di gravi carenze di carattere gestionale, strutturale e igienico-sanitario. Il manager di Indaco Service, Salvatore Micelli, è stato inoltre arrestato nel dicembre 2018 con l’accusa di aver partecipato a una maxi-truffa da oltre tre milioni di euro ai danni dello Stato. Micelli sostiene la sua innocenza, dicendo di «non aver preso neanche un euro illecitamente».

Figura invece ancora tra gli aggiudicatari della gara per far fronte all’emergenza Covid-19 la holding bresciana Italian Properties Srl. Il suo proprietario Marco Melega, 47enne cremonese, è stato arrestato lo scorso luglio per una presunta truffa online in cui sono caduti migliaia di consumatori. Secondo le accuse della procura di Cremona, il gruppo di Melega avrebbe creato siti per l’acquisto di vini, buoni carburante e prodotti elettronici a prezzi stracciati. Le vendite prevedevano un acquisto minimo di mille euro di merce. Secondo l’accusa, la società non sarebbe stata in possesso di alcun prodotto e quindi i compratori sarebbero rimasti a mani vuote.

Melega è accusato di associazione a delinquere finalizzata alle truffe online, frode fiscale, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Melega dice di essere «stato profondamente turbato» dall’arresto e di «star affrontando la situazione con determinazione precisando agli inquirenti la mia estraneità ai fatti». Consip ha precisato a IrpiMedia che ulteriori controlli nei confronti delle aziende che hanno vinto gli appalti per la fornitura di materiale sono tutt’ora in corso.

Foto: Le coordinate del bando Consip per la fornitura di mascherine chirurgiche/IrpiMedia

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