Contro i dittatori di tutto il mondo
Da Pinochet a Yahya Jammeh: limiti, successi e fallimenti della giurisdizione universale, il principio giuridico nato per perseguire chi viola i diritti umani

#GiudiziUniversali

No all’impunità. La Giurisdizione Universale è l’ultima speranza delle vittime è il titolo di un libro che ha scritto il giudice Baltasar Garzón, pioniere in Spagna nell’applicazione dei criteri della giurisdizione universale. Questo principio giuridico risiede nella capacità del sistema giudiziario di un Paese di indagare e perseguire persone che hanno commesso crimini di guerra o contro l’umanità, anche se sono stati commessi al di fuori del suo territorio e non da un suo cittadino.

L’azione di Garzón contro l’ex dittatore Pinochet è stata fondamentale per le vittime di gravi crimini compiuti sistematicamente in tutto il mondo, ed è stato l’inizio di un lungo percorso che dalla fine degli anni ‘90 è passata per diversi angoli del pianeta, tra cui il Ciad, la Siria e il Gambia.

Con l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio del 2022 abbiamo assistito a una mobilitazione internazionale senza precedenti e sui media mainstream vediamo molti più riferimenti alla giurisdizione universale da parte delle istituzioni internazionali. Come, però, può la giurisdizione universale essere impugnata come strumento contro l’impunità oggi?

#GiudiziUniversali è un’inchiesta in quattro puntate che ripercorre l’origine e il percorso della giurisdizione universale, i suoi protagonisti, come è cambiata nel tempo e soprattutto che direzione sta prendendo alla luce dei processi più recenti che si sono svolti sul suolo europeo.

Il lungo cammino verso la giustizia dei siriani

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Professione: cacciatori di dittatori

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CREDITI

Autori

Marta Bellingreri
Costanza Spocci

Editing

Lorenzo Bagnoli

Foto di copertina

Adolf Eichmann, nel gabbiotto a sinistra, ascolta il verdetto di condanna a morte il 15 dicembre 1961 nel processo celebrato a Gerusalemme
(Bettmann/Getty)