#InvisibleWorkers
Con l’emergenza coronavirus, si è ricominciato a parlare del lavoro nel comparto agricolo a livello continentale. Quando durante il lockdown i prodotti continuavano ad arrivare sugli scaffali dei supermercati, l’attenzione pubblica si è spostata sui lavoratori invisibili che hanno reso possibile tutto questo, domandandosi quali fossero le loro condizioni di lavoro. Intanto, però, in alcuni Paesi europei come Germania e Francia, nei campi e nei macelli scoppiavano nuovi focolai di coronavirus, a dispetto delle misure di distanziamento che si presumeva fossero adottate. In Italia, si è fatta una sanatoria che in realtà ha permesso di regolarizzare colf e badanti, più che braccianti agricoli, che si sono scontrati con il caporalato, lo sfruttamento e le irregolarità contrattuali.
Invisible workers è un’inchiesta coordinata da Lighthouse reports a cui partecipano Der Spiegel, Mediapart, Euronews e altri partner, tra cui IrpiMedia. È un’inchiesta sulle forme del lavoro grigio, tra sfruttamento e abuso dei diritti di lavoratori, questione irrisolta per l’Europa intera e non solo per l’Europa Meridionale, come a volte appare.
La serie ha una prima puntata europea ed esplora in seguito le diverse condizioni tra il grigio e lo sfruttamento, in tutte le sue sfumature, che esistono in Italia.

Le madri lontane
Le migliaia di braccianti rumene e bulgare che lavorano nei campi di Italia, Spagna e Germania devono separarsi dai figli per mesi. La lontananza e la “maternità delegata” segnano i figli per sempre

Il sapore amaro del kiwi
Dalla provincia di Latina arrivano i kiwi Zespri, esportati in tutta Europa. I lavoratori indiani impiegati nella raccolta sono sottopagati e senza tutele. Le aziende locali rimandano ogni responsabilità a enti terzi di controllo

Dal Punjab a Latina, pagare per diventare schiavo
Come, attraverso i debiti, una rete di intermediari che collega l’India all’agro pontino tiene sotto ricatto migliaia di lavoratori indiani, sfruttati in uno dei maggiori distretti ortofrutticoli d’Europa

Perché gli agricoltori rumeni stanno lasciando l’Italia
Per due decenni, milioni di rumeni sono venuti in Italia in cerca di lavoro, denaro e un posto dove vivere e far crescere le loro famiglie. Ora tutto questo sta cambiando
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Il giusto prezzo: lo sfruttamento lavorativo nell’agricoltura biologica
Il prezzo di frutta e verdura bio è più alto, ma le condizioni in cui lavorano i braccianti in alcuni casi non sono migliori. Eppure il biologico è l’unica via per rendere l’agricoltura europea sostenibile

Da Latina alla Germania, il vero prezzo della frutta
La grande distribuzione tedesca nella Ue è di fatto un monopolio: costringe i fornitori a produrre a prezzi sempre più bassi, creando sfruttamento dei lavoratori migranti più vulnerabili. Come nell’Agro pontino

Da StraBerry a UberEats: il naufragio di Ousmane Sacko
Richiedente asilo, in Italia ha accettato qualunque vessazione pur di un guadagno. Ora è indagato per caporalato nella vicenda StraBerry e fa il rider per UberEats, altra azienda sotto inchiesta

Braccianti italiani, le conseguenze del «ritorno all’agricoltura»
Stando ai dati un falso mito, ma il maggiore impiego di personale italiano, che dunque non rischia il permesso di soggiorno in assenza di lavoro, ha fatto emergere nuove precarietà e zone grigie

Lavoro grigio: tra i braccianti che dormono in strada a Saluzzo
Mirtilli, pesche, prugne, mele sono raccolte da centinaia di lavoratori invisibili, che dormono per terra, senza servizi igienici e docce. Lavorano dalle 10 alle 16 ore per poche decine di euro al giorno

L’Europa dei braccianti: lavoratori invisibili e senza tutele
Sono 9 milioni i lavoratori del settore agricolo in Europa, il 30% con contratti stagionali. Molti tra loro sono condannati al caporalato anche delle agenzie interinali, non solo nel sud Europa
CREDITI
Autori
Charlotte Aagaard
Kusum Arora
Lorenzo Bagnoli
Francesca Cicculli
Matteo Civillini
Sara Manisera
Vlad Odobescu
Stefania Prandi
Paolo Riva
Daniela Sala
In partnership con
Editing
Lorenzo Bagnoli
Luca Rinaldi
Giulio Rubino